Il sindaco ha annunciato una nuova proposta volta a introdurre una tassa sui mezzi più inquinanti, una misura pensata per affrontare il crescente problema dello smog nelle aree urbane. La decisione segue molteplici rilevazioni che evidenziano come il traffico sia tra le principali fonti di inquinamento locale. Con questa iniziativa, l’amministrazione intende incentivare cittadini e imprese a scegliere forme di mobilità più sostenibili, riducendo l’impatto ambientale complessivo.

Secondo i dati raccolti dall’Agenzia Nazionale per la protezione ambientale, oltre il 70% delle emissioni di particolato nelle città italiane proviene dai veicoli a motore tradizionale. La nuova tassa si applicherebbe in particolare ai mezzi più datati, spesso privi di avanzati sistemi di riduzione delle emissioni. “Non possiamo ignorare l’urgenza di tutelare la salute pubblica”, ha dichiarato il sindaco durante la conferenza stampa di presentazione.

La proposta prevede un sistema a scaglioni che terrà conto sia della classe di emissione del veicolo sia dell’utilizzo effettivo nell’ambito urbano. Ad esempio, i veicoli Euro 6, che generano meno sostanze nocive, dovrebbero pagare una tassa inferiore rispetto ai mezzi Euro 3 o precedenti. In questo modo il comune spera di accelerare il rinnovo del parco mezzi, promuovendo contemporaneamente le alternative ecologiche.

Tra le principali alternative suggerite dall’amministrazione vi sono le biciclette, i monopattini elettrici e il potenziamento della rete di trasporto pubblico. Nello specifico, è stato annunciato un piano d’investimento per implementare nuove linee di autobus elettrici entro la fine del prossimo anno. Questi interventi si collocano in una strategia più ampia, mirata a rendere la città un modello di mobilità sostenibile a livello nazionale.

La reazione delle associazioni di categoria non si è fatta attendere. L’Unione degli Autotrasportatori ha espresso preoccupazione per il possibile impatto economico su lavoratori che, per necessità, utilizzano veicoli anziani. “Occorre accompagnare la tassa con incentivi reali alla rottamazione e all’acquisto di mezzi meno impattanti,” ha affermato il presidente locale, invocando dialogo con il Comune per trovare soluzioni condivise.

Anche i cittadini si mostrano divisi. Alcuni vedono nella tassa una misura necessaria per migliorare la qualità dell’aria e salvaguardare la salute collettiva. Altri temono un ulteriore aggravio economico specie per le famiglie a basso reddito, spesso obbligate a utilizzare mezzi più vecchi per esigenze di bilancio. Il Comune è quindi chiamato a bilanciare il rigore della politica ambientale con l’equità sociale.

Esperti ambientali sostengono che provvedimenti simili abbiano già prodotto risultati positivi in altre città europee. Milano, ad esempio, ha ottenuto una riduzione consistente dei livelli di PM10 grazie alle restrizioni in area C. “Il miglioramento della qualità dell’aria porta vantaggi immediati e verificabili su salute e vivibilità”, sottolinea il professor Luigi Ferraro, docente di Scienze Ambientali all’Università.

La misura, ancora in fase di consultazione pubblica, prevede deroghe per categorie particolari, come disabili e servizi essenziali. Sono inoltre allo studio forme di esenzione temporanea per chi, nel frattempo, prenota la sostituzione del proprio mezzo con veicoli elettrici o ibridi. Il sindaco ha garantito che nessuno sarà lasciato solo durante questa fase di transizione, rassicurando sull’intenzione inclusiva dell’iniziativa.

Sotto il profilo economico, le entrate generate dalla tassa saranno reinvestite integralmente in progetti di mobilità sostenibile e incentivi all’acquisto di veicoli meno inquinanti. Nel dettaglio, il bilancio comunale prevede di destinare i fondi anche a campagne di educazione ambientale e all’installazione di nuove colonnine di ricarica per veicoli elettrici, in modo da accelerare ulteriormente la modernizzazione urbana.

L’iter di approvazione della misura si preannuncia intenso ma cruciale per il futuro della città. Il sindaco invita tutte le parti interessate a partecipare al confronto per perfezionare il provvedimento. “Questa tassa rappresenta solo un tassello di un percorso più ampio verso la sostenibilità e la salute pubblica”, ha concluso, evidenziando l’ambizione di farne un modello replicabile anche a livello nazionale.